Ognuno di noi é legato a dei profumi, quelli che ci hanno accompagnato in dei periodi della vita, e a cui sono collegati ricordi ed emozioni. Scopriamo insieme quelli di Andrej Babicky, collezionista di fragranze
“Mi chiamo Andrej, sono originario della Slovacchia. Sono venuto in Italia per studiare la lingua e Filosofia e diciamo che nel frattempo ho messo le radici. Vivo a Milano e lavoro per un brand inglese di lifestyle e fragranze. Il mio tempo libero lo dedico alla ceramica, giardinaggio, mi piace dipingere e disegnare, amo girare per mercatini di antiquariato in cerca di qualche curiosità, costruisco castelli sulle nuvole e creo degli oggetti profumati. Al mondo dei profumi mi sono avvicinato durante il periodo dell’Università ed è stato un incontro, direi, fatale”.
Cos’è il profumo per te? Il profumo per me è come un linguaggio senza parole, un’estensione delle mie emozioni ed un modo di comunicare il mio stato d’animo. Dal punto di vista estetico lo considero una forma di arte effimera e mutevole e forse è questo l’aspetto che mi colpisce di più.
Tra i profumi di tua padre quale ti piaceva prendere in prestito di nascosto quando eri bambino? I miei hanno divorziato quando ero piccolo per cui non riesco a ricordare se mio padre usasse dei profumi o dei dopobarba. Mia mamma invece non ha usato i profumi perché le causavano mal di testa.
Primo profumo che hai ricevuto come regalo, ti è piaciuto? L’hai usato? Sì, l’ho usato per diversi anni. Era Blenheim Bouquet di Penhaligon’s.
Che tipo di profumi ami? Non ho particolari preferenze nella tipologia dei profumi. Devono avere qualcosa da dirmi, suscitare un’emozione, stupirmi. Dipende molto dallo stato d’animo, umore oppure dal momento della vita in cui mi trovo.
Il primo profumo che hai comprato e perché lo hai scelto. Musc Koublai Khan di Serge Lutens. Perche l’ho scelto? È stata attrazione/repulsione dal primo sniffo. Musc Koublai Khan e stato per me per molti versi un profumo conturbante. Quando lo senti la prima volta restai letteralmente di stucco, un po’ tramortito. L’urgenza fu quella di correre a lavarlo subito via. Dopo un po’ di tempo (parecchio in realta) l’apertura “fecale” si ammorbidisce fino a un odore che identificavo con quello della pelle calda. Mi ricordo delle note floreali ma più dei fiori secchi che quelli freschi. Vi era qualcosa di animale, il sentore di pelliccia arruffata, di pelle e cuoio, una dolcezza quasi polverosa. Il carattere selvaggio e tumultuoso, intrigante aveva qualcosa di confortante. Non sono mai comunque riuscito a indossarlo subito prima di uscire. Di solito lo spruzzavo la sera prima sui vestiti.
Un profumo che non usi più o che non ami perché legato a un brutto ricordo o ad una persona. In realtà non lego profumi alle persone o ai ricordi sia positivi sia negativi.
Tra i profumi che indossi o hai indossato, quale ti assomiglia di più, come personalità? Oh, questa è difficile! Diverse fragranze per diversi aspetti. Dovessi sceglierne solo una in questo momento sarebbe Black Heart di Map of the Heart. Map of the Heart il Black Heart e per me l’oscurità distillata in un flacone tra l’altro molto bello. E’ fumoso e caldo, in contrasto con le note di legna bruciata vi e un sentore di freschezza quasi balsamica che va e viene. Mi posso quasi immaginare il fuoco impetuoso da cui trae ispirazione, pericoloso e ipnotico allo stesso tempo, ha un aspetto luminoso ed oscuro. Lo sento “mio”.
Il profumo che hai usato più a lungo. Puoi dirci perché ti è piaciuto così tanto? Uso Pot-Pourri di Santa Maria Novella dai tempi dell’Università. Lo trovo confortante ed è la mia fragranza di default quando non so cosa indossare.
Hai mai comprato dei profumi di cui ti sei pentito? E perché? Egoist, perché non sono mai riuscito a indossarlo.
Potresti descrivere il profumo che indossi oggi con degli aggettivi? Puoi anche dirci di quale profumo si tratta? Oggi è il mio giorno off. Lavorando ogni giorno con delle fragranze sfrutto i miei giorni liberi per “resettare” il naso.
Hai mai indossato profumi considerati femminili? Se sì quali? Si, Diorissimo, Fidji, Fracas, Ce Soir ou Jamais.
Dei profumi femminili che hai indossato mi diresti che ti piaceva? Diorissimo significa per me la primavera, Fidji è stato una scoperta in un mercatino di antiquariato, Fracas è ipnotico, Ce Soir ou Jamais una bellissima rosa ricoperta di rugiada.
Tra le pubblicità di profumi, su video o su carta, quale ti ha colpito di più? Lui di Rochas, la pubblicità sulle riviste mi é rimasta impressa nei ricordi e dovrei avere ancora una pagina di una rivista.
Che tipo di profumo odi sentire su un uomo? E su una donna? Un profumo stordente su chiunque.
Collezioni fragranze? Se sì quali sono i brand che ricorrono di più? Negli anni ho acquistato diversi profumi ma non con l’intenzione di collezionarli. Ho diversi Agonist, Serge Lutens, Laboratorio Olfattivo ed alcuni altri.
I profumi legati a vari periodi della tua vita. Li ricordi? Pot-pourri di Santa Maria Novella all’Universita, Musk Khoblai Khan al primo lavoro, Nuit d’Hadrien al periodo vissuto a Sydney. Dopo sono diventato più promiscuo nel uso nel loro uso.
C’è qualcosa che manca secondo te in profumeria? Cosa vorresti trovare? Forse al momento c’e un po troppa offerta nella profumeria. A volte trovo difficile trovare fragranze che suscitino un’emozione o che mi rimangano impresse nella memoria.
Hai siti di riferimento che consulti per quello che riguarda il mondo dei profumi? Sicuramente Fragrantica è diventata una specie di Bibbia, Now smell this (nstperfume.com), Bergamotto e benzoino, Parfums et Beauté Sur Les Pointes ed alcuni altri. Si trovano diversi blog dove poter curiosare e scavare delle informazioni. Non posso dimenticare i gruppi come Adjiumi, Profumi in prosa, Perfumed passion dove ci si possa confrontare con altri appassionati.