Di Fueguia 1833 ho parlato più volte perché é un brand che amo tantissimo. E pensare che tutto è nato da un’installazione artistica olfattiva di Julian Bedel, botanico, artista ed ex liutaio. Le fragranze create all’epoca, per la performance, ebbero così tanto successo che Julian decise di produrle.
Nasce così, in Argentina, paese di Julian, Fueguia 1883, per approdare poi in Italia, dove ha sede anche di uno dei laboratori del marchio. Fueguia 1883 si ispira agli antenati, naturalisti e scrittori, di Julian, e alla Patagonia, luogo ancora selvaggio ed incontaminato, meta d’elezione, da sempre, dei viaggiatori estremi ed avventurosi.
Bedel è direttamente coinvolto in ogni step della realizzazione delle fragranze; dalla ricerca botanica, all’utilizzo esclusivo di ingredienti naturali, fino alla distillazione, creazione e formulazione delle essenze. Non ultimo anche il design del packaging.
Il nome, Fueguia 1833, è un omaggio all’incontro tra Charles Darwin, Robert Fitz Roy e Fueguia Basket, nativo della Terra del Fuoco, che, rapito da Fitz Roy, riuscì a tornare tre anni dopo in Patagonia, durante il viaggio che avrebbe dato vita a “L’Origine della Specie” di Darwin.
Ho incontrato Julian nel suo bellissimo monomarca di Milano per girare una nuova puntata di Ti Racconto Un Profumo, primo podcast dedicato alle fragranze e anche canale YouTube (a questo link il video) e abbiamo parlato dell’ultima fragranza, e non solo.
Julian iniziamo dall’ultima fragranza, come si chiama? Muskara Neroli, fa parte della linea Muskara lanciata nel 2013, che comprende circa 20 fragranze. Dove “Muskara” è la combinazione della parola “musk”, un ingrediente usato in profumeria per donare un effetto sensuale alla fragranza, e “mascara” (che significa “maschera” in spagnolo) artefatto usato dai nativi Sud Americani per entrare in contatto con le loro divinità.
L’ingrediente che definisce questa linea è Muskara Phero J, ovvero “l’anti-profumo” che ha la proprietà di interagire con l’odore naturale della pelle, potenziando l’identità olfattiva di chi lo indossa. Muskara Phero J è il punto di partenza e lo si trova in ogni profumo di questa collezione, in coppia poi con un’essenza derivata da una singola pianta. Nel caso di Muskara Neroli l‘idea era di lavorare sulle prime gemme e foglie dell’albero d’arancio.
Cos’è per te il profumo? Per me il profumo è un mediatore che ti fa cambiare l’umore, lo associo al potere medicinale delle piante e degli aromi.
Di cosa odora la tua casa? Un mix di odori! La prima stanza è uno studio di registrazione con tanta attrezzatura vintage, c’è odore di styrax, plastica riscaldata e del legno delle chitarre. ll mio ufficio invece è pieno di sample che porto a casa dal laboratorio. Nella mia stanza lascio gli abiti di lavoro che uso in laboratorio che di solito, che si impregnano di tutti gli odori possibili.
Non potresti mai vivere senza l’odore…. del parmigiano e la noce moscata.
Ogni volta che vengo qui rimango sempre affascinata dalla bellezza del concept del tuo monomarca. Oltre a Milano in quali altre città hai dei monomarca? New York (Madison e Soho), Tokyo (Roppongi e Ginza), Londra (Harrod’s), Buenos Aires e Jose Ignacio (Uruguay).