Alla scoperta del nuovo profumo di Astrophil & Stella e dell’universo olfattivo di Daniele Passera founder del brand, di Gida SRL
Primo ricordo olfattivo. Penso a quando mio padre acquistò un’auto nuova e precisamente una Giulia 1300, appena salii per vedere l’interno mi rimase impresso l’odore di “auto nuova”, che non svanì subito, anzi rimase per parecchio tempo e diventò compagno di viaggio.
Come nasce il tuo amore per le fragranze? Ho trascorso l’infanzia con i nonni, in campagna, in una grande fattoria in mezzo alla natura, circondato da una vasta gamma di odori e profumi; poi, crescendo, un’assidua frequentazione della Provenza e la scoperta di questo mondo hanno fatto il resto!
Che cos’è per te il profumo? Una vitamina indispensabile da prendere tutti i giorni.
Ci parli della vostra ultima creazione? Una fragranza nata a Montmartre, collina e luogo speciale di Parigi, dimora dell’atelier di madame Nathalie Feisthauer, é la prima collaborazione che Astrophil & Stella ha avuto l’onore di sperimentare con il maestro; la sintonia è stata subitanea e il risultato di questa sinergia si é’ rilevato vincente. La fragranza, sin dalla presentazione, é stata apprezzata dal pubblico. Paris Chéri è un energico aroma di caffé e cacao, addolcito da inebrianti note di vaniglia, dedicato allo charme della “ Ville Lumiere”.
Ci potresti descrivere l’ultima creazione anche con 3 aggettivi? Dolce, raffinata, evocativa.
Nella collezione qual è il profumo che ti rappresenta di più, e perché? Into The Oud creato a Marsiglia da Bertrand Duchaufour, una rock star nel mondo della profumeria, che é riuscito a dosare in modo perfetto i vari elementi realizzando un profumo moderno e vincente. Un cocktail speziato e agrumato avvolge un cuore dolce e setoso di toffee e davana, arricchito da sontuose note di oud, ambra e muschio di quercia.
Qual è il vostro best seller? Paris Chéri.
Un odore senza cui non puoi vivere. Il tabacco da pipa, é un odore che mi mette di buon umore, ogni volta che lo sento il mio cervello produce endorfine.
Un odore che non ami. Non ci sono particolari odori che respingo, se dovessi per forza sceglierne uno direi il cumino.
Un odore di cibo che ami. Il pesto genovese nel suo complesso, ma anche quello di tutti i singoli componenti della ricetta.
Un odore che ti fa tornare bambino. Senza dubbio quello delle vinacce. quando ero bambino, vicino alla casa dei miei nonni c’era uno stabilimento per la produzione della grappa. nei giorni di produzione, le zone limitrofe venivano letteralmente inebriate da questo particolare profumo.
D cosa odora la tua casa? Casa mia é un villino Liberty e il suo profumo é un po quello delle case d’epoca (il rovere del parquet, il fiorito degli affreschi). All’esterno, dove non mancano i tradizionali intrecci di rampicanti, il profumo più riconoscibile é quello del gelsomino quando in primavera fiorisce.
La Madeleine di Proust. Ogni volta che incontro un cavallo, uno degli animali più belli al mondo. II profumo acre che emana questo magnifico animale mi ricorda il luogo dove mio nonno esercitava la sua professione di maniscalco con l’aiuto volenteroso, ma un po impacciato, del suo giovane nipote.
L’odore della tua città. A settembre profumo d’uva. la cantina sociale accoglie i vari vinaioli per la consegna delle uve.
Collezioni qualcosa? Nella mia infanzia ho collezionato i fumetti del comandante Mark, saga ambientata nei tempi e luoghi della guerra d’indipendenza americana.
Info: Astrophil & Stella