Questionario Olfattivo: Diletta Tonatto founder di Tonatto Profumi

Alla scoperta dell’ultima fragranza di Diletta Tonatto, founder di Tonatto Profumi e del suo universo olfattivo.

Primo ricordo olfattivo.  Penso sia zagara. 

Come nasce il tuo amore per le fragranze? Nasce da un’esperienza che ha annientato i miei pregiudizi sulla profumeria. Seguivo un progetto al carcere di Torino e ho assistito per la prima volta al potere “teletrasposrtativo” del profumo; le detenute mentre sentivano le essenze che io proponevo erano chiaramente altrove. Li ho capito che potevo creare sensazioni importanti di benessere con i profumi, che non si parlava solo di seduzione e maschere olfattive, che qualcosa di più profondo accade nell’indossare una fragranza. 

Che cos’è per te il profumo? Un tramite di connessione, un modo di sentire, sentirsi, riportare al presente il passato, confortarsi con il ricordo o lanciarsi in nuove avventure, sempre con una connessione autentica perché all olfatto non si mente.

Ci parli della tua ultima creazione? Si tratta di Baci From Far Away, nato in pandemia, fresco, verde, luminoso, ma al contempo anche dolce. Sicuramente in stile TONATTO Baci From Far Away apre con foglie di pomodoro e neroli, per portare freschezza alla mimosa che si ammorbidisce con alcune gocce di violette. E’ un racconto di vicinanza lontana, L’eccitazione del ricordo. 

Ci potresti descrivere l’ultima creazione anche con 3 aggettivi? Sai che non sono brava, per questo non faccio marketing. Però luminosa, croccantemente fiorita, verde. 

Nella collezione qual è il profumo che ti rappresenta di più, e perché? Apeiron, e il primo che ho creato per Tonatto, è stata una grande sfida ma perché mi sono lasciata completamente libera di non seguire meccanismi di mercato o marketing, e alla fine ne è uscito un fiorito talcato, della stessa famiglia del nostro, all’epoca, best seller Dama. Avevo paura di fare un mega flop, ma alla fine è andata bene. Sono cambiata da quel tempo quindi ti cito anche Palosanto che oggi mi rappresenta anche molto. 

Qual è il vostro best seller? Apeiron.

Un odore senza cui non puoi vivere. Nessuno

Un odore che non ami. Nessuno, anche se stavo fisicamente male a pulire la lettiera della gatta, che purtroppo non c’è più. Sono cresciuta nel mondo dei profumi, fin da piccola ricordo che mi è stata insegnata la soggettività dell’olfatto ma da un altro punto di vista. E strano perché con gli odori la gente a volte va un poò in tilt e arriva a manifestare bias radicati nella sfera olfattiva. La faccio semplice; razzismo olfattivo. Beh, io fin da piccola sono stata formattata a non ascoltare queste inferenze ma a riconoscere il pregiudizio e l’ignoranza nel suo vero significato in merito. Quindi ogni volta che sento repulsione verso qualcosa, cerco di capire meglio il perché e mi avvicino non mi allontano. Lo consiglio sempre anche ai miei clienti quando vengono a trovarmi per un profumo personalizzato. 

Un odore di cibo che ami. Pesce crudo e vinco bianco. Patate bollite.

Un odore che ti fa tornare bambino/a. Miele e banana 

Di cosa odora la tua casa? Principalmente di me e mio figlio, dei nostri esperimenti e delle nostre emozioni.  

L’odore della tua città. Ultimamente Torino puzza…

Collezioni qualcosa? Di mio no, però con mio figlio da qualche anno abbiamo preso l’abitudine di portare via sassolini dai posti che visitiamo insieme. 

Info: Tonatto Profumi 

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