Profumo del giorno: Junky

Il nuovo profumo di Jardins d’Ecrivains, un unisex floreale muschiato ispirato all’omonimo romanzo di William Burroughs

Note di testa

Note di cuore

Note di fondo

Anais Biguine, ha trasformato la passione per la letteratura, le piante e i fiori in un lavoro. Nel 2011 ha creato Jardins d’Ecrivains: una collezione di profumi, prodotti per il bagno e candele profumate ispirati da autori come Maupassant, Colette, Tolstoj, George Sand, Victor Hugo. Un viaggio olfattivo legato ai grandi scrittori, ai luoghi da loro particolarmente amati e ai personaggi descritti nei romanzi che hanno accompagnato intere generazioni di lettori in ogni angolo del mondo. Dopo la salvia bianca della California di Shaman continua l’esplorazione del movimento letterario statunitense della Beat Generation. L’ultima creazione, infatti, l’eau de parfum unisex Junky, è ispirato all’omonimo libro di William Burroughs, che descrive la dura realtà della dipendenza e dell’astinenza. Anais Biguine traccia un parallelismo con il concetto di dipendenza associata al panorama olfattivo e alla passione per un profumo. Abbiamo chiesto ad Anais Biguine, proprietaria di Jardins d’Ecrivains di descriverci l’immaginario olfattivo di Junky.

Famiglia olfattiva: floreale legnosa

Note di testa: canapa fresca, legno di rosa, galbano.

Note di cuore: iris, violetta, gardenia.

Note di fondo: legno di cashmere, cedro, vetiver di Giava, mirra, incenso, ginepro rosso, muschio.

Se Junky fosse un abito quale sarebbe? Il Bubble dress di Pierre Cardin.

Se Junky fosse un libro? Junky di William Burroughs naturalmente!

Se Junky fosse uno stato di mente? Rivoluzionario.

Se Junky fosse un cibo? Una space cake, dolce realizzato con l’aggiunta ai normali ingredienti di hashish o marijuana.

Se Junky fosse un gioiello? Un diamante nero.

Se Junky fosse un colore? Il colore del fumo.

Se Junky fosse una città? San Fransisco !

Se Junky fosse un tessuto? Non sarebbe un tessuto ma pelle.

Se Junky fosse un film? On the road.

Se Junky fosse un era? USA 1950 / 1970.

Se Junky fosse una canzone? Sarebbe una canzone di Bob Dylan.

Se Junky fosse un oggetto di design? La lounge chair di Charles Eames.

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