Dalle alghe, alle radici, i nuovi superfoods che non dovranno mai mancare, nella nostra dieta, il prossimo anno
Erbe
Ortiche, dente di leone, portulaca, centella asiatica, e altre ancora…. molte di queste erbe, che crescono selvatiche sui nostri prati, hanno grandi benefici. L’insalata di tarassaco, per esempio, ha più vitamine e minerali che la lattuga ed è anche un buon disintossicante. Gli infusi di ortica sono un ottimo tonico e rimineralizzante, mentre la portulaca è molto ricca di omega 3, e la centella asiatica aumenta la aproduzione del collagene.
Bacche
La maggior parte dei frutti di bosco, tra i superfoods più conosciuti, hanno un contenuto eccezionale di vitamina C. Esistono bacche come il crespino (aka Zereshk), un punto fermo della cucina iraniana, che hanno quasi il doppio del contenuto di vitamina C delle bacche di Gojis, quest’ultima già da tempo annoverata tra i superfoods. La bacca più sorprendente è l’uva spina secca (o LRD) usata da sempre dagli indiani. Ma le bacche non sono famose solo per la loro vitamina C, il Aguaymanto (o physalis) dal Perù, è stato a lungo utilizzato per il trattamento del cancro, la malaria, l’asma, l’epatite e reumatismi. L’Acai, dal Sud America, è da sempre utilizzato dalle tribù indigene per rafforzare il sistema immunitario, aumentare l’energia e sostenere la ripresa rapida dalle lesioni, senza contare che è molto usato anche nelle diete perchè dona sazietà. Mentre sshwagandha, dall’ India dona potenzaper tutta la giornata e il guaranà aumenta l’energia grazie al suo alto contenuto di caffeina.
Radici
Da sempre utilizzate nella medicina cinese, e in antichità per curare ogni tipo di male, le radici sono dei superfoods dai molteplici benefici; da quelli portati all’apparato digestivo dello zenzero, a quelli antinfiammatori della curcuma, la radice di ginseng pare sia una sorta di Viagra naturale, lo stesso effetto, ma declinato al femminile, per la radice di maca peruviana.
Alghe marine
Le alghe da sempre sono considerate nel Sol Levante un superfoods. Chlorella, kelp, wakame e nori sono alcune tra le alghe che vengono usate nella preparazione del sushi. Hanno più proteine di una bistecca, abbondanza di minerali e anche una buona dose di vitamina B12, una vitamina di cui sono prive le diete vegane, anche se quest’ultima purtroppo non viene assimilata correttamente dai nostri corpi. Le alghe hanno un contenuto di minerali davvero di tutto rispetto tra cui lo iodio, essenziale per la sintesi degli ormoni tiroidei, hanno anche la capacità di legarsi con i metalli pesanti che vengono accumulati nel nostro corpo ed eliminarli. Così per chi teme di fare incetta di tonno, per via delle presenza di mercurio nelle sue carni, basta includere un pò di alghe nel contorno.