Diane Pernet: se il mio profumo fosse…

Abbiamo chiesto alla famosa giornalista e blogger Diane Pernet, che ha da poco lanciato la sua linea di profumi, di descrivere le sue fragranze ispirandosi al gioco del “Se fosse….”

 

Diane Pernet è un nome noto tra gli addetti ai lavori della moda. Giornalista, talent scout, fotografa e blogger americana di base a Parigi. Ancora di più lo è il suo look inconfondibile, total black, caratterizzato da un copricapo costruito con velo nero e spille, che ricorda le mantille spagnole, e un paio di occhiali da sole a gatto. E’ stata una pioniera dell’editoria digitale con il suo blog ASVOF (A Shaded View on Fashion) che si occupa di promuovere stilisti, registi e artisti pressappoco sconosciuti. Diane Pernet è anche la mente del festival ASVOFF (A Shaded View on Fashion Film), primo festival annuale itinerante ad occuparsi dei cortometraggi di moda, che trova sede al Centre d’Art Georges Poumpidou a Parigi. L’ultima avventura di Diane Pernet travalica i confini della moda per approdare nel settore delle fragranze perchè Diane Pernet ha da poco lanciato, durante le sfilate di moda parigine, quattro fragranze in collaborazione con Intertrade Group. Tutto è nato dall’incontro con Celso Fadelli, CEO di Intertrade Group, che le propone di realizzare la sua prima collezione di fragranze esclusive. Dopo mesi di lavoro con il team di mastri profumieri di Intertrade Group ha visto la luce una collezione di  quattro esclusive fragranze caratterizzate dallo stesso packaging: Shaded, To be Honest, Wanted, In Pursuit of Magic, lanciate durante la fashion week di Parigi. Abbiamo chiesto a Diane Pernet di descrivere le sue fragranze ispirandosi al gioco del “se fosse…”

Shaded evoca una nuotata notturna nel mare. Con note di incenso, vetiver, muschio e legno di guaiac.

Se il profumo Shaded fosse un abito quale sarebbe? Un abito argento liquido della collezione spring summer 2014 di Iris Van Herpen.

Se il profumo Shaded fosse un libro? Haruki Murakami “Kafka sulla spiaggia” “Kafka on the Shore”.

Se il profumo Shaded fosse una città? Parigi naturalmente.

To be honest cattura l’esperienza che si vive camminando nei boschi, in sentieri in cui ci si imbatte in antiche chiese o monasteri abbandonati. Note di incenso, mirra, pepe nero, legno di cedro, patchouli, vetiver e ambra.

Se il profumo To be Honest fosse un gioiello? Una bellissima onice nera.

Se il profumo To be Honest fosse un’epoca? Adesso.

Se il profumo To be Honest fosse un un oggetto di design? Un vaso rosso rubino come qualcosa di Cuore di vetro (1976) di Werner Herzog, ma aggiornato da Cristiano Seganfreddo.

Wanted evoca un giardino orientale leggermente trascurato adombrato da una leggera foschia. Sono presenti note di chiodi di garofano, ginepro, noce moscata, pelle e muschio.

Se il profumo Wanted fosse un cibo? Niente di solido ma il tè verde della migliore qualità.

Se il profumo Wanted fosse un tessuto? Broccato di seta.

Se il profumo Wanted fosse una canzone? Non ci sono parole, solo emozioni forse qualcosa di Michael Nyman.

In Pursuit of Magic é come ritrovarsi in un tempio sulle colline in cui il tempo si ferma. Dalle note agrumate fresche e rinvigorenti.

Se il profumo In Pursuit of Magic fosse uno stato d’animo? Ipnotico ed energico.

Se il profumo In Pursuit of Magic fosse un colore? Oro.

Se il profumo In Pursuit of Magic fosse un film quale sarebbe? “Travolti da un insolito destino…” di Lina Wertmuller o … il “Portiere di notte” di Liliana Cavani.

 

 

 

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