Mona Di Orio: Jeroen Oude Sogtoen

Nuova fragranza, e nuovo packaging, per la maison di fragranze artistiche Mona di Orio, che cambia forma ma non la sostanza…

Era il 2011 quando prematuramente scompariva Mona Di Orio, una dei più grandi nasi e figura di spicco nella profumeria artistica mondiale. Il suo compagno di vita e di lavoro Jeroen Oude Sogtoen ha da poco inaugurato un nuovo corso della maison di profumeria che porta il nome dell’indimenticabile Mona di Orio. Oltre al lancio della prima fragranza della Collezione Monogram, Myrrh Casati, che prosegue lo spirito originario della Maison Mona di Orio, c’è stato un cambio del packaging.  Un punto di incontro tra ciò che è il passato, con il proseguimento del lavoro fatto da Mona di Orio, e il presente, con un packaging più lussuoso. Abbiamo intervistato Jeroen Oude Sogtoen per farci raccontare le novità di Mona Di Orio, brand di fragranze di nicchia amatissimo dai cultori del genere.

Quanto è importante il packaging in un profumo? E’ molto importante, perché quando vendi una fragranza vendi un esperienza. La qualità delle materie prime è senza dubbio fondamentale ma l’acquisto può essere influenzato da tanti elementi, tra questi il packaging. Nel nostro caso il cambiamento è dovuto soprattutto al fatto che non ci rappresentava più. La forma che usavamo era quadrata, e per i nostri profumi, che sono tutti decisamente sensuali una forma più avvolgente e priva di angoli era la scelta naturale.

La fragranza che preferisce nella Signature Collection. Senza dubbio Carnation. E’ sensuale, cipriato, floreale, femminile. Amo il suo odore sulla pelle. A parte le fragranze alla tuberosa o alla rosa indosso tutto.

Il suo fiore preferito invece? La violetta. Mona creò per me Violette Fumée.

E Mona di Orio? Qual era la sua fragranza preferita? Lux che era il suo profumo personale, l’aveva creato per lei. Ma amava anche Oudh Osmanthus perché è stato difficile per lei realizzarlo, essendo molto complesso, e questo la reso per lei speciale.

L’ultima fragranza è dedicata alla Marchesa Casati come nasce questa ispirazione? Perché volevo un’ispirazione dark influenzata dalla luce.

E’ un caso la scelta di Marchesa Casati? Anche Mona di Orio come,  all’epoca, la Marchesa Casati, era una donna di forte personalità ed anticonformista, entrambe poi avevano i capelli rossi e lo sguardo ipnotico. E’ stato un caso, anche se adesso che mi ci fa pensare effettivamente è vero hanno delle somiglianze. In più Mona amava le donne forti, aveva una passione per la scrittrice Colette.

Ci parla di Myrrh Casati? E’ un orientale unisex, ispirato alla Marchesa Casati, un’icona del novecento, mecenate delle arti e musa dei più illustri artisti dell’epoca, nota per le sue stravaganti mise, le sontuose feste piene di animali esotici e mille altre eccentricità. Il naso dietro questa fragranza è Melanie Leroux. Myrrh Casati è una interpretazione molto sorprendente della mirra con note olfattive di bacche rosse, pepe rosa, cardamomo guatemalteco, zafferano, liquirizia, benzoino del Siam, mirra, incenso, patchouli, olio cypriol  e legno di guaiaco.

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