Perfume Questionnaire: Sebastian Alvarez Murena

LeSirenuse

Il mondo degli odori, in immagini, di Sebastian Alvarez Murena fondatore, insieme alla moglie Marina Sersale, del brand di fragranze di nicchia Eau d’Italie nel nostro perfume questionnaire…

di Vanessa Caputo

Nato a Buenos Aires, da genitori ambedue scrittori, ha vissuto in Argentina, Spagna e Svizzera prima di stabilirsi a Roma, dove vive da molti anni. E’ giornalista e creatore, insieme alla moglie Marina Sersale, del brand di fragranze di nicchia Eau D’Italie. Il brand nasce nel 2004  per celebrare con un profumo il 50° anniversario del famoso e pluripremiato Hotel Le Sirenuse di Positano, di proprietà della famiglia Sersale. Eau d’Italie, diventa subito un classico, che poi dà il nome ad una collezione di fragranze, prodotti per il corpo e home collection ispirati all’Italia, venduta in tutto il mondo e distribuita in italia da Essenses. L’ultima creazione é Morn to Dusk, un interpretazione, in chiave italiana della vaniglia.

Prima memoria legata al mondo dei profumi. Il primo marito di mia madre usava un tonico profumato, suo padre si produceva da solo l’acqua di Colonia, le cui bottiglie sono ancora custodite nel bagno di casa nostra.

Un odore della sua infanzia. Sedano, nel cortile del mio asilo.

Primo profumo indossato. Un profumo per bambini il cui packaging era una bottiglia a forma di cane bianco, per spruzzare il profumo bisognava togliere la testa. Irresistibile, naturalmente.

Un odore di cibo che ama. Asado in Argentina, frittura di pesce all’aglio, in Spagna.

Un odore che odia? L’odore della paura.

Se fosse un odore quale sarebbe? Una gardenia.

Se fosse un fiore? Una gardenia di Tucumán.

C’è un ingrediente nella vostre creazioni che considera essenziale? Non proprio, nel senso che ci sono delle note non costanti nelle nostre fragranze.

Che fragranza avrebbe voluto creare? Mouchoir de Monsieur di Guerlain.

Qual è la cosa peggiore di cui sentito l’odore? L’odore di un animale in decomposizione.

Quale dei suoi altri sensi ha maggiore influenza sul suo lavoro? Il gusto penso…

L’odore della sua casa. Legno, gelsomino, cera.

Un odore senza cui non può vivere. Non credo ce ne sia alcuno. Sebbene il tartufo bianco d’Alba è ai primi posti di quelli che mi mancherebbero.

 

3 odori (a partire dalla sua infanzia) e gli eventi del passato che le ricordano.
Sacchetti di lavanda, la mia infanzia. Brylcreem, la mia adolescenza. Foglie di tabacco, la mia prima professione.

L’odore della sua città. Roma profuma di pini, umidità e marmo travertino.


Due luoghi di cui ama l’odore. Positano, Roma.

Quale delle vostre creazioni ama di più e quale è solito indossare? Di solito non indosso profumi, perché ho bisogno della pelle pulita per via del mio lavoro, provando di continuo nuovi profumi. Tuttavia porto sempre con un fazzoletto su cui spruzzo profumo. Non c’è creazione che amo di più: ognuna rappresenta un’emozione che non esclude gli altri, ma, in realtà, fa parte di un edificio che porta a quello successivo. Vi è, tuttavia, sempre una sensazione speciale per la più recente su cui abbiamo lavorato.

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