Il mondo degli “odori” , in immagini, di Sebastian Fischenich, co-proprietario e ideatore, insieme a Tobias Mueksch, del marchio di fragranze di nicchia Humiecki & Graef
di Vanessa Caputo
Sebastian Fischenich, a sinistra, e Tobias Mueksch, co-fondatori del brand di fragranze di nicchia Humiecki & Graef sono dei creativi a tutto tondo. Titolari dell’agenzia tedesca di design BelEpok, operano da anni nella creazione e sviluppo strategico di marchi, design di nuovi prodotti, comunicazione d’immagine, pubblicità e marketing nell’ambito della moda, delle fragranze e dei prodotti di lusso. Le loro esperienze professionali, a supporto di progetti nel campo delle fragranze, gli hanno permesso di capire quanto efficace possa essere il potere comunicativo dei profumi e nello stesso tempo di intuire quanto poco fosse stato usato per dare voce a certe emozioni (come la rabbia, la malinconia, da gelosia,etc), che, per quanto quotidiane, forti, intense, vitali e spontanee, non avevano finora attratto l’attenzione dei creatori di profumi. Erano assolutamente consapevoli che, per ottenere ciò, avrebbero dovuto avventurarsi in arti e conoscenze nuove, inesplorate e speciali. I profumi che volevano creare non avrebbero avuto la pretesa di essere “la fragranza” di ciascuna emozione che ne avrebbe determinato la creazione, ma piuttosto catturarne l’anima, lo spirito, l’intima potenza. Decidono così di fondare il brand di fragranze artistiche Humiecki & Graef, accolto sin dall’esordio, dal plauso di addetti al settore e consumatori. Abbiamo intervistato Sebastian Fischenich sul suo mondo olfattivo per il nostro Perfume Questionnaire.
Prima di memoria legata al mondo dei profumi. Naturalmente i primi ricordi sono legati ai miei genitori. Il profumo di mia madre era Chamade di Guerlain, che usava durante la mia infanzia. Ancora adesso quando sento questo odore ritorno un bambino e posso vedere mia madre di fronte a me darmi un abbraccio. C’è anche l’odore di Farina Gegenueber. Sono cresciuto a Colonia, la città dove L’Acqua di Colonia è stata inventata e questo ha giocato un ruolo importante nel mio percorso professionale. Mia nonna, che era tedesca, usava due profumi; la madre dell’Acqua di Colonia, Farina Gegenueber, che non ha nulla a che fare con la più popolare e conosciuta 4711, e Eau de Rochas. Dopo decenni, quando CK One è stato lanciato sul mercato ho improvvisamente riscoperto l’originale – Farina Gegenueber, che ha ancora qualcosa di molto moderno e senza tempo.
Un odore dell’infanzia. Quello del giardino dell’altra mia nonna, che era polacca. L’odore di barbabietole, peonie, aneto (Anethum graveolens), mele fresche e cetrioli. Tutto mescolato con l’odore di una fresca brezza dal vicino mare Baltico e l’odore di detersivo per piatti chiamato “Ludwik” – puzzava un po di menta mixato con il classico odore di sapone e cera per pavimenti.
Primo profumo indossato. Jil Sander Men.
Un odore di cibo che ama. Aneto, levistico (sedano di monte), fragoline di bosco, tè nero, pomodori.
Oltre all’olfatto quale tra gli altri sensi ha una grande influenza sul suo lavoro? Il senso della vista. Tutto il mio lavoro si basa sul collegamento tra immagini e sensi. Come si può esprimere un odore con le immagini – come è possibile trasferire la volatilità tipica di un odore in qualcosa di duraturo come un’immagine. Per esprimere questo, ho anche pubblicato un piccolo libro, chiamato ODE. Le immagini sono molto importanti per il mio lavoro, perché è con le immagini che do il brief ai nostri profumieri. Quindi devo essere molto preciso nella selezione di immagini che ho scelto e nella descrizione.
L’odore della sua casa. Al momento in estate profuma di lavanda sul balcone, poi c’è l’odore del pavimento in legno e una candela all’incenso che mi ricorda la mia città natale Colonia e la sua cattedrale.
Se fosse un fiore? Sweet pea – Amo i loro colori, il profumo delicato e il modo in cui trovano una strada per crescere.
Un odore che detesta. Carne di agnello appena macellata l’odore delle macellerie e l’ammorbidente.
Se fosse un odore? Quello del pane fresco – è essenziale. Ha questo aspetto un pò polveroso e un pò di legno bruciato. E’ molto solido, ma nello stesso tempo dolce e leggero.
L’odore della sua città. Vivere a Zurigo significa essere molto vicini alla natura. In estate è satura dell’odore di tigli, quello del lago e, talvolta, il vento porta il profumo del fieno dalle colline attorno della città. Se piove si può sentire l’odore dei muri in pietra calcarea delle vecchie case.
Due luoghi che ama per l’odore. Le foreste di pini sulle rive del Mar Baltico in estate. La fragranza del pino, la sabbia calda e la freschezza del mare. Quello di un prato appena tagliato nelle Alpi – dove si sente l’odore di centinaia di diverse erbe, fiori alpini e i boschi circostanti.
La fragranza di Humiecki & Graef che ama di più e quale è solito indossare? Mi piacciono tutte. Candour è molto complessa e dopo un certo tempo si scopre la sua bellezza. Quella che amo di più e che indosso quasi sempre é Skarb. È stato il primo e ha una storia molto personale dietro.
C’è un ingrediente nelle sue creazioni che considera essenziale e perché? Tutti i nostri profumi sono fatti da zero non c’è nessun ingrediente o nota di base specifica che troverete nelle nostre fragranze. La caratteristica dei profumi di Humiecki & Graef è che c’è sempre un aspetto contorto della tradizione. Per questo usiamo ingredienti e note che arrivano dalla nostra cultura europea e le mixiamo per dargli un tocco esotico o inusuale. Per esempio la foglia di alloro, il vino rosso e la noce in Blask. Dà una nota Oud-like molto balsamica, che noi chiamiamo la reinterpretazione dell’Oud. O il levistico, o sedano di monte, in Skarb – un ingrediente che presto troverete nei profumi. O come un altro esempio le rose appassite in Clemency che danno al profumo una nota metallica. Ultimo ma non meno importante il gioco tra la Sweetgrass, zafferano, pompelmo e fieno in Bosque che da una sensazione di’estate sulla pelle.